Compleanno dell'informatico

Ventisette anni.
Un uomo fatto e rifinito, indipendente e sereno: il sogno di ogni madre sensata. Essere riuscita tirar su una persona che ti vuol bene, ma vive benissimo anche senza di te. Esser fuori dalla sua vita, mantenendo una piccola nicchia dentro al suo cuore. Saperlo felice di star per conto suo, vedendolo entusiasta di trascorrere qualche ora in mezzo alla confusione della famiglia nella quale è cresciuto.
Pensieri felici, un’isola dove riposare cuore e mente, in un periodo di perigliosa navigazione in un oceano di preoccupazioni.
Il ventesimo compleanno che festeggiamo assieme. Una vita intera.
Anni e anni di cure, amore, soddisfazioni alternate a delusioni, sangue amaro e speranze mai sopite, realizzate con orgoglio malcelato.
Vita da mamma e figlio insomma: con quel legame forte, inscindibile, che ti fa sopportare tutti gli alti e bassi che ti sorbisci portando i tuoi rampolli dal triciclo all’auto, dallo script allo statino dello stipendio.  
Un legame che abbiamo stretto scegliendoci reciprocamente come madre e come figlio, nutrendolo ogni giorno di affetto e dedizione. Una scelta avvenuta esattamente diciannove anni fa, in una giornata di sole come questa, una scelta che mi ha regalato un’esperienza rara.
Un figlio che hai partorito ti ama naturalmente. Un figlio che ti sceglie come mamma ti ama consapevolmente.
L’aver sperimentato entrambi questi tipi d’amore fa di me una donna fortunata; una fortuna per la quale ringrazio i miei figli. Davide specialmente: il più grande, quello che ricordava una mamma speciale, quello che ha scelto questa mamma fuori dal normale.

Buon compleanno, Davide.

                                                     La tua mammigna


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