domenica 30 marzo 2014
Però! Cinquanta sono tanti...

lunedì 24 marzo 2014
Jurassic Day
domenica 23 marzo 2014
Come quando si parla di bambini...
... anche quando l'argomento sono gli anziani si tende a dividersi in fazioni.
Ciò capita perché sempre di accudimento si tratta. E quando ci tirano in ballo sui nostri doveri di cura, noi donne ci sentiamo subito sul banco degli imputati.
Asilo nido sì, asilo nido no; bimbo in camera con i genitori, culla in separata sede; lascio l'anziano a casa sua o lo trasferisco da me; badante sì, badante no, quando piegarsi all'RSA?
Unico denominatore comune a tutte le alternative appena squadernate, il senso di colpa latente che si trascinano appresso. Tutte.
Abbiamo una tal paura di sbagliare da non sopportare nemmeno di discuterne, di certi argomenti.
Già, perché la verità è una sola: quale sia la scelta che facciamo, essa comporterà inevitabilmente qualche lato negativo.
E ogni lato negativo che causerai sarà usato contro di te in tribunale. Certezza, non ipotesi, poiché purtroppo il tribunale degli sputasentenze non chiude mai i battenti.
L'assise della critica impietosa, lo scranno del giudizio azzardato, l'alto collegio degli onniscienti, quelli che sanno sempre cos'è giusto fare. Specie se a dover fare sono gli altri.
Ne avessi mai incontrato uno, di questi soloni, che si sia messo in discussione una volta. Uno che fosse stato sfiorato dal dubbio che esistano più strade per raggiungere la stessa meta.
Nulla da fare: quella è gente che vive con l'indice puntato contro gli altri. Un'attività assai impegnativa, tanto da impedir loro di esercitarsi un po' nello stretching della mente: l'autocritica.
Dunque, miei cari, io la vedo così: dimentichiamo la rigidità di chi si permette sentenze facili e prendiamo le cose come ci arrivano.
Ognuno di noi ha una sua storia personale, necessità peculiari e difficoltà specifiche. La soluzione ai problemi di accudimento dei più deboli (siano anziani, piccini o disabili) non può essere la stessa per tutti. E una volta compiuta la nostra scelta, sottoponiamola solo alla prova dei fatti. Altri tipi di indagine lasciamoli ai tribunali dell'Inquisizione: non siamo streghe.
Siamo solo povere donne sandwich, schiacciate tra le esigenze lavorative e quelle dei nostri cari. Cerchiamo di barcamenarci alla meno peggio, affidandoci alla professionalità altrui dove lo riteniamo opportuno. Senza consegne chiavi in mano, a occhi chiusi per evitare di vedere cose scomode, ma evitando anche il sospetto preventivo e la sfiducia a prescindere.
Al mondo c'è anche brava gente, capace di fare bene quanto noi ciò che noi non riusciamo proprio a far da sole. E spesso con supporti pratici e logistici che a casa ci sogniamo.
Se a guidarci è un affetto sincero, i nostri bambini (di nove mesi o novant'anni) se ne sentiranno comunque avvolti e protetti. Quale che sia la nostra scelta sul piano pratico.
venerdì 21 marzo 2014
RSA
Sono organizzati in modo fantastico. Un anziano disabile in queste strutture ha la certezza di trovare assistenza, un ambiente perfetto per minimizzare le conseguenze dei suoi limiti, la sicurezza di un luogo protetto.
Tutto il personale è efficiente, professionale, senza far mancare mai un sorriso e una parola gentile. Sono addirittura affettuosi con gli ospiti, senza affettazione alcuna. Confesso di essermi commossa vedendo come trattano mia zia.
Ciò che spezza il cuore è quel che si vede e ciò che si sente: fisici contorti, sguardi persi nel vuoto, voci sconclusionate che gridano invettive incomprensibili o urlano lamenti ripetuti, ritmati. Sono grida di dolore prive di un perché. Forse solo la fatica di essere ancora in vita, senza essere più se stessi.
Figli che si chinano sul viso inespressivo di mamme che non li riconoscono più, padri in carrozzina, persi, spinti da quelle stesse figlie che un tempo li guardavano come i loro eroi.
Nessuno più di me sa quanto dolore si prova a seppellire un papà giovane; ma assistere impotenti al degrado fisico, mentale ed emotivo dei propri genitori deve essere una tortura quasi insopportabile.
mercoledì 19 marzo 2014
Festa del papà
martedì 18 marzo 2014
The social network
lunedì 17 marzo 2014
Madri confuse

venerdì 14 marzo 2014
Strategie motivazionali
Il gaglioffo cede alla consueta tentazione di coricarsi sugli allori. Dopo una serie di ottimi risultati, inizia la china dei sei, sei e mezzo, dal cinque al sei, culminata nel cinque meno di ieri.
Strenua l'autodifesa del nostro, il quale si aggrappa alla sufficienza come a una ciambella di salvataggio, sostenendo che se non si fa rimandare lui il suo dovere l'ha fatto.
Dopo mille inutili prediche sulla necessità dell'impegno per ottenere buoni risultati e costruirsi un solido futuro, mi sono stancata di friggere l'aria, passando quindi ai fatti.
Sera, ora di cena: di scena seppie in umido con i piselli, sgranati uno per uno dalle dolci mani di mammina. Un profumo da svenire.
Mr. Mibastailsei si appropinqua alla tavola, dove Mpc gli fa scivolare di fronte un piatto appena estratto dal frigo.
Contenuto: pasta cucinata a pranzo. Dimenticata sul fuoco quattro minuti di troppo, scordato il sale, omesso l'olio, condita con un cucchiaio di salsa scondita, stracotta anche quella. Dettaglio non irrilevante, qualità e quantità: metà del peso consueto, due differenti formati, uno dei quali integrale.
"Eccoti qui una pasta da sei: realizzata con scarso impegno, nessuna precisione e colpevole disattenzione. Tuttavia, nutriente quanto basta a levarti la fame. Fattela andar bene!"
Senza un plissè, l'infingardo inizia a mangiare.
"Buona!"
"Manca nulla, secondo te?"
"Niente. Va benissimo così!"
"Sono lieta che tu abbia la capacità di inghiottire qualsiasi cosa. Non avrai dunque difficoltà ad affrontare col medesimo spirito anche le materie che non ti entusiasmano. Caratteristica preziosa. Bravo!"
Mezzo piatto va.
"Basta così... Sono sazio!"
"No, mio caro. La mandi giù tutta, come mando giù tutto io con i tuoi professori, da anni. Anch'io vorrei un figlio migliore, ma me lo devo far andar bene appena sufficiente. Giusto?"
Nessun commento.
Finisce tutto, si alza, mette i piatti sporchi in lavastoviglie ed esce di scena con grande dignità.
A tre settimane di distanza si registrano consistenti miglioramenti sul fronte dell'impegno scolastico. Siamo in attesa di verifica sul campo.
Quento ai commenti fuori onda, ho ricevuto una telefonata da mia madre. Stava soffocando dalle risate.
"La pasta da sei! Tuo figlio era sconvolto... Quando è stato qui a pranzo ce l'ha descritta con orrore. Era agghiacciante, ha detto! Hai avuto un'idea fantastica..."
Moral suasion, la chiamano. Pare funzioni... Vi terrò informati. Questa è una battaglia che non posso perdere!

mercoledì 12 marzo 2014
Cineforum
Oggi film storico alla scuola del gaglioffo.
Nome della pellicola: "Pompei".
Resoconto: "Ci siamo andati a mangiare un gelato, niente film..."
"Perché?"
"Dieci classi in attesa. Prima dichiarano problemi tecnici, poi confessano: abbiamo sbagliato a ordinare la pellicola."
"E che pellicola è arrivata?"
"Una strana..."
"Titolo?"
"Pompa!"
Evitiamo commenti, va'...
Raggi di sole
lunedì 10 marzo 2014
Compleanno dell'informatico

martedì 4 marzo 2014
Il coraggio dell'impopolarità
Ce ne vuole davvero tanto.
Ci vuol fegato a contrapporsi a quelli cui vogliamo bene, dicendo loro le necessarie verità che non vorrebbero sentire.
Ci vuole coraggio a fare la cosa giusta, quella scomoda, ma l'unica da scegliere nell'interesse di tutti.
Ci vuole carattere per andare oltre le proprie paure, per dimenticare i propri desideri, tralasciare il proprio interesse e perseguire il bene comune. Anche quando fare così ti costa caro, in tutti i sensi.
Ci vuole determinazione per far di necessità virtù, chiudendo per sempre i propri sogni nel cassetto.
Ci vuole generosità per spendersi per gli altri. Persino per quelli che non lo meriterebbero.
Ci vuole pazienza per sopportare l'ingratitudine, il sospetto ingiustificato, le accuse infondate.
E non so nemmeno cosa ci voglia per continuare a sorridere ancora, nonostante tutto questo.
Troppo di tutto, a ben vedere.
Suggerimenti per essere all'altezza?
Doping? Coca? Fuga all'estero...?
Dite la vostra, perché io sto esaurendo gli argomenti a favore del mio impegno multifronte.
