Violenze morali (seconda puntata)



No, una cosa del genere non si può lasciare impunita. Da dieci giorni vago inutilmente in Rete alla ricerca di un numero, il nome di un responsabile, qualcuno da chiamare senza incappare nel rischio che a rispondermi sia proprio il personaggio descritto nel mio post del 5 aprile.
Perché una protesta sia efficace è necessario inoltrarla a chi ha il potere di prendere provvedimenti.
Così, ieri sera ho chiesto aiuto a un caro amico, volontario della Croce Rossa: dopo nemmeno cinque minuti, stavo già parlando con chi di dovere. Una persona squisita, che ha ascoltato tutto il mio racconto, indignandosi e promettendo di punire il responsabile di un episodio tanto vergognoso.
Il mio unico dispiacere, aver rovinato il fine settimana a una gran brava persona: toccante il messaggio spedito sul cellulare del mio amico, dopo che questi gli aveva inviato un sms con il miei dati e il mio numero di telefono. Diceva di avere il cuore pesante quella sera, per il male fatto a quella persona e per il fango gettato sull’istituzione per la quale tanto si spendono lui e tanti operatori seri e preparati. Così ragiona un volontario!
Sono felice di aver potuto agire, finalmente. E sono contenta di dirlo a chi, tra voi, è rimasto indignato quanto me e ha voluto scrivermelo.  
Sarò informata degli sviluppi di persona e se sarà necessaria una mia testimonianza diretta – anche guardando dritto negli occhi il protagonista di quell’ignobile teatrino, se servirà – non mi sottrarrò di sicuro.
Vi racconterò il finale di questa brutta storia. E per riguardo nei confronti di quella povera anziana, vittima della rozzezza di quel ceffo, mi auguro davvero che sia un finale incisivo.
Buona domenica a tutti!

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