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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Non mi succede nulla di interessante

Anche se sono sempre di corsa. Alla mia vita sta capitando quello che succede alla mia casa: ho un periodo di disordine, preludio di un miglioramento deciso su tutti i fronti. In più ci si mette anche il tempo: con questo clima, mi sembra di vivere a Francoforte.Il che si ripercuote negativamente sul mio umore. Non ho voglia di scrivere – si è visto… –   e non ho tempo di leggere. Mi auguro che questo momento di frenesia si concluda a breve, per ritrovare un po’ le mie vecchie, sane abitudini. Blog e forum inclusi. Mi manca, la mia vita virtuale!

Nidiacei

Non so come siamo sopravvissuti alla bonifica della stanza di mio figlio maggiore, sia io che lui. Io ho rischiato di morire intossicata, lui invece ammazzato. Da me. Dirò solo che, al suo rientro da una trasferta di quattro giorni, durante i quali io mi sono immersa in un bagno di sangue, il suo commento è stato un lamentoso: “Non sento più odore di nido…” Brandivo una scopa e poco c’è mancato che la usassi come corpo contundente ai suoi danni. Suino impenitente. Mi sono limitata, viceversa, a chiosare con un gelido: “Appunto. Come vedi, è giunta l’ora di spiccare il volo.” Dato che, nel frattempo, il nostro ha apposto la fatidica firma per entrare in possesso del suo appartamento, la cosa non è più classificabile come speranza, ma è un – meraviglioso, aggiungerei – dato di fatto. Concetto che gli è stato squadernato senza mezzi termini dalla sottoscritta: a tutte le mamme del mondo sale la lacrima, quando i pulcinotti abbandonano il loro tetto. Dopo quattro giorni trasco

Rifiuti & compleanni

Persino Jurassico è rimasto impressionato. Ieri pomeriggio siamo tornati a casa e abbiamo trovato una collina di detriti in mezzo all’ingresso: i ragazzi avevano vuotato l’armadio. “Mamma, non sappiamo come destreggiarci in mezzo a ‘sta roba…" hanno dichiarato, passando a me la p atata bollente dello sma lti mento intelligente.  Chissà perché , quando è richiesto l' uso del cervello per moti vi prosaici, i miei familiari non riescono a d accenderlo. Ne riservano l'utilizzo per ben più noblili scopi, evidentemen t e.  Supermamma, vista la mala parata,   si è messa lestamente al lavoro. Risultato: cinque sacchi di vestiti da regalare ai poveri; due di secco non riciclabile inumati nell’apposito contenitore, già pieno un giorno dopo averlo fatto vuotare. Quattro sacchi di plastica riciclabile, il bagagliaio della SW zeppo di carta, il sedile accanto al guidatore ingombro di stampanti e simili. Il tutto esattamente sei ore dopo aver scaricato la macchina in di

Atmosfere dantesche

Non c’è nulla da fare. La mia famiglia ed io abbiamo due concetti diversi di come va sfruttato lo spazio. Secondo i maschi di Casa per Caso, nessuno escluso, cassetti, armadi, ripiani e scaffali servono a raccogliere rifiuti, scatole vuote, ciarpame di ogni genere, il tutto mischiato con oggetti di vitale importanza. Che anche volendo fare da sola, una non può entrare e creare un simpatico effetto napalm: perché assieme al TIR di roba da buttare, di certo eliminerebbe anche qualcosa di fondamentale per la sopravvivenza di qualcuno. I cassetti sono stracolmi di quaderni, appunti e libri risalenti ai tempi del liceo, mentre la libreria sembra un quadro astratto, per come e di cosa è stata riempita. Quanto all’armadio, è infestato da imballaggi di materiale hardware smaltito già da anni. Siamo così arrivati ad avere una camera (quella dell’informatico) nella quale il bucato pulito è conservato in una cassa di plastica, posizionata ai piedi del letto, insidiata da cumuli di po

Gioia quasi perfetta

Andrea che chiude molto bene il trimestre di esami, e Matti che mi torna a casa con due sette in matematica. Anzi, un sette e un sette più. Un autentico miracolo! Ci sono momenti nei quali, anche se la tua vita è un delirio (sto rivoluzionando casa da cima a fondo, perché la colf è dimissionaria e penso di organizzarmi per far le cose da me…) non potresti essere più felice di così. Coperta di polvere, ragnatele e circondata da oggetti da buttare, in costante andirivieni dalla discarica, sono felice come una pasqua. I miei due bellissimi e bravi ragazzi stanno dando un senso a tutto questo.

La verità mi fa male

Una coppia di amici ci viene a trovare, assieme ai loro due bimbi: un tellurico quanto simpatico maschietto di cinque anni e la graziosa sorellina di diciotto mesi. In meno di mezz’ora, Casa per Caso assume l’aspetto che per anni ha avuto ventiquattr’ore su ventiquattro: un tappeto di giochi copre il tappeto del salotto, una cassa di Lego ingombra il passo, soldati, mostri e animali orribili sciamano per ogni dove, mentre i due minori bisticciano per proprietà e utilizzo delle numerose risorse a disposizione. Tutto regolare, insomma. Con l’occhio tremulo, osservo la scena, rilanciata indietro di tre lustri, ai tempi nei quali erano le belve a impazzare nel salotto. Solo che, se la mente torna ai miei verdi anni, la mia spoglia mortale rimane ancorata alla sua attuale condizione, sotto l’occhio impietoso della gioventù d’importazione. Seduta in braccio al papà, la piccina mi osserva fissamente, con la fronte aggrondata e un’espressione vagamente incerta. Dopo un breve periodo di