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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

La difficile vita di una Miss, a Casa per Caso

Interno della Stamberga, una sera dopo cena. Presenti: Jurassico, Mpc, la Miss e Andrea. Il gaglioffo  e l'informatico sono già al piano superiore, alle rispettive tastiere. La Miss mi sta raccontando la sua giornata scolastica: “Oggi il prof di Greco mi ha fatto estrarre i numeri…” “Numeri? E che è, una lotteria?” “Infatti. C’interroga per estrazione. E io ho estratto per prima me stessa, poi le mie migliori amiche, infine il ragazzo più simpatico della classe! Ma si può…?” Mentre la nostra scuote la testa con aria sofferente, sopraggiunge un gaglioffo nervosetto:   “Vale, potresti evitare di vederti le serie televisive su YouTube? Stai inghiottendo tre quarti della banda! Guardatele in TV!” La Miss: “No… E’ che le guardo in spagnolo! Cmq, chiudimi la connessione, non importa!”  “Sei fortunata che me ne sono accorto prima di Davide. Tra poco quello si mette a giocare, e se si accorge del Ping ti ammazza!” dichiara, infilando le scale di corsa. “Ping? Che cosa sa

Quando un figlio ti sorprende: aggiornamento straordinario

Non si è fatto interrogare: lo hanno interrogato. E ha preso otto!  La notizia mi ha reso talmente felice da doverla trasmettere a livello planetario: e dunque, eccomi qui.  Chi la dura la vince: sono anni e anni che combatto strenuamente contro pigrizia, immaturità e faciloneria. Anni nei quali ho subito sotterfugi, inganni e raggiri; anni nei quali le mie vane speranze naufragavano, travolte da cocenti delusioni.  Ho incontrato insegnanti capaci, che mi hanno aiutata tanto, e personaggi da dimenticare che hanno danneggiato me e la mia prole quasi altrettanto.  Mi sono data cento colpe: madre troppo assente, madre assillante; madre distratta, madre pressante; madre malfidente, madre illusa...  Quale che fosse il mio comportamento, mi sembrava sempre sbagliato. E di certo era inefficace.  Ho pianto mille volte, e mille sono le volte in cui ho provato la tentazione di arrendermi.  Poi, mi sono asciugata le lacrime e ho puntato i piedi, continuando a lottare: anche e sopra

Cronaca di una mattina qualsiasi

“Cosa?! Stavate guardando QUEL film??? E ridevate in quel modo?!” “Certo…E’ per ridere che l’abbiamo guardato.” “E io che pensavo foste davanti a un film comico! Non potete mancare di rispetto in questo modo al mio film preferito!!!” “QUELLO è il tuo film preferito? Mi stai prendendo in giro?” “Mamma, tu non capisci niente di cinema. Quella è ARTE!” Titolo della pellicola: Terminator 3.   No comment. “Mamma. Tu sai cosa mi devi portare fuori di lì.” M'ingiunge, accigliato. Vado a recuperargli spazzolino e dentifricio, consegnandoglieli senza commenti.  Il commento lo fa lui, però: “Io in quel bagno non ci entro. Il troll è nella caverna!” Il padre, per la cronaca: non c'è più rispetto per le generazioni precedenti.  Mentre il nostro si lava i denti in cucina, sollevo la persiana della terrazza. “Mamma, che fai… Così lo evochi!”  "Lo spettro?" ridacchio, mentre il felino, come da previsioni, si materializza dietro ai vetri, implorando p

Metamorfosi

Un gaglioffo di ritorno dal Tennis, e con una serie di flessioni post allenamento a carico. Ha l’aria un po’ provata, ma pare tonico e stenico comunque. “Mamma, vado a farmi una doccia, poi ti ridico tutti gli appunti di Scienze Sociali. Anche se li so benissimo perché te li ho ripetuti di volta in volta… Ti secca riascoltarmi?” “No, assolutamente. E’ un utile ripasso, lo faccio volentieri.” “Utile? Strautile! Oggi mi ricordavo TUTTO!” “Già. Quanti anni sono che cerco di passarti questo utile concetto?” “Non me ne parlare. Secondo me, il mio cervello dal 12 settembre             ha subito una metamorfosi. Come le piante. Che io abbia iniziato a fare la fotosintesi?” Non ho idea se sia la fotosintesi, se mio figlio sia un mutante o se me lo abbiano clonato, e quello che mi vaga per casa dinoccolato e sorridente sia in realtà un alieno. Fatto sta che mi godo l’attimo: e l’ottimismo vola!

Tornerò mai in possesso del mio tempo?

Ragazzi, mi pare di essere una scheggia impazzita: e la colpa è tutta di Jurassico, sia ben chiaro. Dopo nove mesi di lavoro matto e disperatissimo, si è preso due settimane di ferie: più virtuali che reali, perché in realtà lo convocano in ospedale ogni giorno, ogni volta per una rogna risolvibile solo da lui. Meno male che non avevamo pianificato comunque di andar via: il gaglioffo è sotto osservazione e necessita di un personal trainer a disposizione, in campo scolastico. Così, le mille cose lasciate in sospeso pare debbano essere risolte tutte in questi quindici giorni: e io, va da sé, sono abile e arruolata per combattere in trincea con lui. Il problema è che mio marito non ha capito quanto vitale sia per me la tempistica: lui crede che dieci minuti in più o in meno non facciano la differenza. Per me, sono quattro tra lavatrici e lavastoviglie che si avviano a fare il loro sporco lavoro, un chilo e mezzo di pane messo a lievitare, l’arrosto cacciato in forno, garantendo

Decrepita e incorreggibile

Riordinare casa è sempre un rischio. Per prima cosa, d'infarto: ritrovare una decina di refill Frixion (chi ha figli in età scolare sa di cosa parlo. Per gli altri: biro cancellabili, costose come l’oro), abbandonate ad appassire sul fondo di un cassetto, è un colpo al cuore.  Farli studiare è un enorme dispendio, e non solo energetico: che questi si permettano anche di dilapidare risorse ti sembra uno spreco insopportabile. Anche se lo scopri a un quinquennio di distanza da quando si è verificato. Poi, ci sono le riesumazioni: una si sente Bones, mannaggia. Dai miei armadi stanno riemergendo scheletri che manco sapevo di possedere. Calze: levando di mezzo un cumulo di calze retate risalenti all’anno che fu, mi trovo tra le mani un paio di agghiaccianti collant color gesso. Le mie calze da sposa. Conservate per ricordo, sono ovviamente finite dimenticate sul fondo di una scatola: ora che ne sono riaffiorate, mi rendo conto di quanto siano orride. Perché mai mi sarò