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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Qualche nota, prima di ripartire di corsa

Che ridere, gente. Le mie vicissitudini acustiche con il Jurassico ronfante hanno scatenato un dibattito: senza contare che, a quanto pare, siamo in molte a condividere la stessa sorte. Per mia grande fortuna, il problema dell’amato bene è circoscritto a qualche nottata, non è costante. Costante, piuttosto, è la folla d’impegni che si ammassano tutti in questo periodo, creando un cortocircuito temporale del quale il mio blog, ogni tanto, fa le spese. Portate un po’ di pazienza: dovremmo riassestarci a breve. Aggiornamenti, dunque: la Miss è tornata sana e salva dalla gita (intemperanze di alcuni compagni a parte), il gaglioffo ha preso un’altra sufficienza, Jurassico lavora troppo e Mpc deve recitare sempre più di frequente la parte della signora bon ton. Dettaglio questo di non marginale importanza: il mio guardaroba già ha poco a che fare con quello di una lady spesso coinvolta in impegni mondani. Se non la pianto di partecipare con tanto entusiasmo a cene e simposi vari, mi

Nottataccia

Dormito niente. Ho una strana tendinite che si fa sentire solo quando sono sdraiata: nelle normali attività giornaliere non dà segno di esistere. Stanotte mi rivoltavo come un frullino, senza trovare una posizione potabile. In più, il Jurassico ronfava come una littorina; mentre la sottoscritta soffriva in silenzio, lui dormiva beato, incurante dei miei tentativi di farlo smettere. Al quarto calcione, si è girato: prendendo a russare più potentemente di prima. Se stanotte riprende il concerto, sarò io a rifugiarmi in camper. E forse il gaglioffo mi seguirà: quando il papà si mette a russare, il frastuono passa anche i muri, raggiungendo il suo letto. Ogni tanto le mie posizioni talebane circa il talamo coniugale conoscono dei tentennamenti: in notti come questa, inizio a vagheggiare camere separate. Prodromi di una crisi di coppia o disperato bisogno di tappi per le orecchie?

Più imbranato di me non c'è nessuno

“Pronto, pennuto, dove sei?” “A spasso con papà. Perché?” “Sei lontana?” “Sì. Hai bisogno di qualcosa?” “Perché il ferro da stiro mi lascia una scia bianca sulle magliette?” Seguono istruzioni sulla corretta stiratura del guardaroba: la Miss sta per partire per la gita scolastica. Una tre giorni tra Assisi, Gubbio e Foligno: ogni cosa deve essere impeccabile, ergo la signorina se ne occupa di persona. Dopo gli opportuni chiarimenti, le donna supera ogni ostacolo e prepara dei bagagli da manuale. Quanto alla sottoscritta, dopo una corroborante camminata di una decina di km con l’amato bene, si passa al confezionamento di un dolce. Aspettiamo (forse) una visita dopo cena, e poi il gaglioffo ha reclamato un cambio di menù: le focaccine non gli bastano più. Forte della mia più che trentennale esperienza, in meno di mezz’ora allestisco una torta marmorizzata quasi perfetta: peccato che, nello sfornarla un'ora dopo, la spezzi miseramente in tre tronconi, riducendola a

Cronaca di una mattinata quasi normale

“Scusa… Come mai non ti sei ancora alzato?” “Eh? La sveglia… Che ore sono?” “Sette e un quarto.” “Noooooo… Sono in ritardo! Perché non ha suonato la sveglia? Com’è il tempo?” “Piove.” “Ecco! Se vado in bici mi lavo, se ci vado a piedi arrivo in ritardo! Non sopporto più questa pioggia!” “Va bene, va bene… Per oggi ti accompagno.” “Grazie. Comunque siamo sul filo del rasoio. Arriveremo al limite!” “Esagerato! Abitiamo a due chilometri dalla tua scuola!” “Tu non sai cosa ti aspetta. Vedrai!” afferma cupo il liceale, mentre scende a precipizio dalla scaletta del suo letto e si lancia in bagno. Nel frattempo, io mi caccio addosso il primo capo di vestiario che mi viene sottomano,  affrettandomi verso il garage: va da sé che non indosso nemmeno un filo di trucco e che l’occhio è da pesce lesso. Lesso e cecato, per di più: senza lenti, non riesco a trovare gli occhiali. Avete presente quelle cose quasi invisibili che fanno adesso, praticamente prive di montatura? Ecco,

Camaleontica

Tre giorni senza connettermi: non ho consultato nemmeno la posta elettronica. Full immersion in un sacco di situazioni differenti, in ognuna delle quali recitavo una parte diversa. Venerdì pomeriggio, ho accompagnato un Jurassico conferenziere in veste di consorte amorevole e invisibile: mescolata alla folla, mi sono goduta la sua performance. L’uomo (permettetemi uno scatto d’orgoglio) è un grande oratore: alle sue conferenze la gente si spella le mani, anche se gli argomenti che tratta tutto sono, fuorché allegri. Ero tanto entusiasta, al nostro rientro, da far dichiarare al filosofo che alla prossima verrà anche lui. Vuole proprio sentirlo, questo papà capace di arringare le folle. Venerdì sera, cena “ufficiale”: e qui ho dovuto travestirmi da signora bon ton. Devo esserci riuscita, perché in più d’uno dei presenti si è complimentato per la mia splendida forma: miracoli dei vestiti morbidi. Ultimamente ho passato ogni precedente limite ponderale, facendo scattare l’alla

Come farsi un giro in centrifuga per una giornata intera...

… sentendosi più inutile di un barattolo vuoto e bucato. All’alba una testina dai lunghi capelli s’infila furtiva in camera nostra, mentre una voce bisbiglia: “Scusa, pennuto…” “Eh? Chi è?   Ma che ore sono?” “Sono io! Mi potresti portare a scuola alle dieci…? Devo ripassare filosofia e sono indietrissimo…” “Va bene, va bene… Vai a studiare che io dormo un altro po’!” Perdo di nuovo i sensi, per essere svegliata di nuovo (stavolta definitivamente) dieci minuti dopo: è il filosofo, mattiniero pure lui, impegnato in una battuta di caccia nell’armadietto del nostro bagno. Operazione che causa un frastuono inesplicabile, facendomi balzare sul letto: da dove osservo un losco figuro, ciuffi dritti in testa e sparati in ogni possibile direzione, imprecare in playback, gesticolando nervosamente. Rovistando alla ricerca di un pettine, ha fatto strike con la riga di barattoli ivi conservati. Per motivi ignoti, i nostri pettini subiscono delle migrazioni da un bagno all’altro: in r