Nuove, travolgenti esperienze sensoriali

C’è una prima volta per tutto.
Giunta sull’orlo della menopausa, mi sono fatta trascinare in un’esperienza mai provata prima. Vuoi per ritrosia, vuoi per un po’ di timidezza, vuoi perché il contatto fisico con sconosciuti m'impressiona, non l’avevo mai fatto.
Date le mie condizioni psicologiche, tuttavia, quando mi è stata fatta la proposta di sperimentare anche questo, almeno per una volta nella vita, mi sono buttata. E ho detto sì.
Unico problema, la reazione di Jurassico: come avrebbe preso l’inedita iniziativa della sua dolce metà? Avrebbe accettato una decisione presa senza consultarlo e, soprattutto, senza coinvolgerlo?
Prevedevo sfracelli.
Ho deciso per un approccio laconico. In fondo, non è necessario dire proprio tutto al marito, no? Qualche innocua reticenza è quasi auspicabile: aggiunge mistero al matrimonio. Matrimonio che,  dopo quasi vent’anni, di misteri ne ha uno solo: come mai regga ancora, nonostante tutto.
Comunque sia, la decisione era presa. Si trattava solo di comunicarla al consorte, scegliendo una tempistica e una location opportune.
L’occasione si è presentata la mattina del fattaccio.
Scena: il talamo coniugale, all’alba. Un momento della giornata nel quale la sonnolenza ostacola l’attenzione, il bisbigliare confonde l’udito e l’ora antelucana funge da sedativo.
“Stasera non ci sono” comunico io, asciutta.
L’uomo si risveglia di colpo: “Come? Non ci sei?!”
“No. Esco.”
“Senza dirmi niente???”
Oltre che sveglio, l’uomo è indignato.
“Te lo sto dicendo adesso.”
“Mhm. Con chi esci?”
“Con la mia amica single.”
“Ah.”
Pausa.
La mia amica single è una gran sventola: il che dovrebbe mettere il Jurassico tranquillo. Quando siamo fuori assieme, gli uomini puntano lei, è matematico: tuttavia, l’idea che degli uomini possano puntare lo sguardo verso un tavolo dove sono seduta anch’io lo sconvolge lo stesso.
“E dove andate…?”
“…”
“Beh?”
Eccolo lì. M’incalza, tanto per cambiare. Decido di vuotare il sacco, con tanti saluti al sintomatico mistero.
“A farci un massaggio.”
Balzo sul letto: “Coooooosa????? Vai a farti massaggiare da un uomo?!?!?!”
Vorrei rispondergli: “Non da uno. Da tre, mio caro. Sono una che non si accontenta!”
Solo che ci tengo alle coronarie del consorte. Così, generosamente, lo rassicuro: “Le massaggiatrici sono tutte donne. Nulla di peccaminoso, tranquillo! E’ una spa seria…”
L’uomo è rimasto nervoso tutta la giornata, ne sono certa: la sua sofferenza ha avuto termine solo al mio rientro, in tarda serata. E prima di otto ore non mi ha fatto domande sulla mia esperienza mistica. Dopo aver ricevuto qualche dettaglio, si è abbandonato alla seguente dichiarazione: “La prossima volta, voglio anch’io la massaggiatrice tailandese!”
Questi uomini. Quanto sono materiali.

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