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Visualizzazione dei post da febbraio, 2012

Nuove, travolgenti esperienze sensoriali

C’è una prima volta per tutto. Giunta sull’orlo della menopausa, mi sono fatta trascinare in un’esperienza mai provata prima. Vuoi per ritrosia, vuoi per un po’ di timidezza, vuoi perché il contatto fisico con sconosciuti m'impressiona, non l’avevo mai fatto. Date le mie condizioni psicologiche, tuttavia, quando mi è stata fatta la proposta di sperimentare anche questo, almeno per una volta nella vita, mi sono buttata. E ho detto sì. Unico problema, la reazione di Jurassico: come avrebbe preso l’inedita iniziativa della sua dolce metà? Avrebbe accettato una decisione presa senza consultarlo e, soprattutto, senza coinvolgerlo? Prevedevo sfracelli. Ho deciso per un approccio laconico. In fondo, non è necessario dire proprio tutto al marito, no? Qualche innocua reticenza è quasi auspicabile: aggiunge mistero al matrimonio. Matrimonio che,   dopo quasi vent’anni, di misteri ne ha uno solo: come mai regga ancora, nonostante tutto. Comunque sia, la decisione era presa. S

Life coach

Gente, qui ci sono un sacco di persone che si appoggiano a me per trovare la strada per stare meglio. Sto diventando un life coach per proclamazione: e non sono per nulla sicura di essere all’altezza del compito. Se mi muovo in modo sbagliato, rischio di far danni non da poco: una consapevolezza tutt’altro che rilassante. Devo riuscire a guidare senza dirigere, suggerire senza influenzare,   incitare chi va verso svolte difficili e sostenere chi fa scelte conservative forse ancora più complicate. Mi trovo a sottolineare gli errori altrui, e devo riuscire a non distruggere l’autostima di chi li ha commessi. Agisco talvolta da catalizzatore, spesso da calmiere, altre da mediatore. Cerco di comprendere tutti, anche quelli che non condivido: la difficoltà sta nel riuscire a mettersi nei panni degli altri, senza gettar loro addosso i miei. Ovvero, tento di capire cosa passa nella testa di quell’individuo, in questo momento: non cosa passerebbe nella mia, se fossi al posto suo.

Controcorrente

Ragazzi, mi sembra di capitanare un branco di salmoni. Tutti impegnati a risalire il fiume controcorrente, non facciamo che lottare contro la violenza dei flutti. Che se ti rilassi un momento, la forza dell’acqua ti fa indietreggiare di metri e metri. Costretti a fare i surfisti con le ondate gigantesche alzate contro di noi dal destino, a volte ci sembra di non averne imbroccata una nella vita. Come se le cose negative che ci succedono fossero sempre e comunque colpa nostra (vero, MM?), oppure come se, dato l’accanimento del destino ai nostri danni, la nostra sorte fosse già segnata e non valesse nemmeno la pena di battersi per migliorarla. Madornale errore di valutazione anche questo, secondo me. C’è chi è depresso ma reagisce, chi cerca di reagire ma scopre di non farcela, chi credeva di non farcela e invece riemerge. A fatica, ma riemerge. Chi chiede aiuto e lo ottiene, chi non lo farebbe mai però lo accetta quando offerto di cuore, chi lo rifiuta con ostinazione, sa

Cronaca in differita e varie ed eventuali

Eccomi qui. Com’è giusto, vi relaziono sugli esiti della giornata della sensibilizzazione: nessuno. Come previsto dalla sottoscritta, del resto. Determinate realtà sono difficili da avvicinare e comprendere persino da chi ne è coinvolto: sperare che una full immersion così, senza adeguata preparazione, sortisca qualche effetto miracoloso è pura illusione. Così come anche la riforma Basaglia è stata il risultato di un’illusione: questi ha avuto l’indiscutibile merito di denunciare e provare a risolvere un problema agghiacciante. Solo che le sue indicazioni sono state seguite a metà: chiudere i manicomi, almeno per alcuni casi, è stata opera meritoria. Prima, però, qualcuno si sarebbe dovuto preoccupare di costruire e organizzare le strutture ad essi alternative. Cosa che non è stata fatta. Esistono innumerevoli testimonianze delle tragedie scatenate dalla famigerata legge 180: volendo farsene un’idea abbastanza precisa, consiglierei la lettura di Tobino: “Per le antiche