Saranno Famosi

Il gaglioffo nota uno scatolone sul tavolo della sala da pranzo e subito ci va a rovistare dentro.
“Cosa c’è qui dentro? Libri…?”
“Sì. Sono un po’ di copie del mio libro: le ho ordinate per regalarle.”
“Cosa?! Ordini una cassa di libri per REGALARLI??? Ma tu li paghi?”
“Ovvio, che li pago! Credi che mi facciano beneficienza?”
“Roba da matti! Tu non hai il senso degli affari: li dovresti VENDERE! I soldi non si fanno così mamma…”
“Figlio, i soldi non sono tutto, nella vita. A volte contano di più le soddisfazioni. Volessi fare un po’ di soldi, basterebbe che andassi in giro a far sostituzioni in farmacia.”
“E perché non lo fai? Così non saresti sempre qui a rompere, tra l’altro!”
Che amore di figlio: avvertire un tale apprezzamento, di fronte alla mia dedizione alla famiglia, dà un senso alla mia esistenza.  
Qualcuno afferma che sarò colta dalla sindrome del nido vuoto, quando le belve se ne andranno di casa, inseguendo il loro destino. Sarà. Per il momento, invece, sono spesso vittima di un insano desiderio di usare il napalm, contro di loro…
Mentre mi abbandono a queste perverse fantasie distruttive, la voce del nemico mi riporta alla realtà: “Mamma, ma tu sei famosa?”
“Macchè famosa, scemo… Che ti salta in mente?”
“Perché ci sono dei compagni di scuola che mi fermano in ricreazione, e mi chiedono se è vero che la mia mamma ha scritto un libro. Le loro madri vi conoscono, e sono diventate tutte tue fan!”
“Matteo, lo sai che in paese siamo conosciuti, papà e io. E’ per via del nostro lavoro.”
“Ah. Allora sanno chi sei solo qui…?”
“Solo qui, no. Magari qualcuno fuori di qui sa chi sono per via del blog: non tanti, però. E poi lo sai che la star del blog sei tu!”
“Machissenefrega della mia famosità! Cosa c’è per cena, che ho fame?”
L’epicureo toglie la testa dalla scatola, per ficcarla sopra le padelle: il cui contenuto riceve il suo plauso incondizionato.
L’unica mia caratteristica davvero quotata, in questa famiglia, è la buona cucina.
Altro, che “Saranno Famosi”!


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