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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

Primo compito di matematica

Riecco uno dei momenti topici, tipici della nostra vita. Se mi si perdona il bisticcio fra termini. Con il compito di oggi, si capiscono un sacco di cose: e sulla base dei suoi risultati, dovremo prendere tutti delle decisioni importanti. Dopo un’estate di impegno (lodevole) il ragazzo è giunto al redde rationem : e mammina, pur contorcendosi in una tensione da thriller, sa che dovrà condurlo per mano nella direzione giusta, per non portarlo a commettere errori che sconterà per (o fra) anni e anni. Vi relaziono sullo stato del giovane, quale si evidenzia nella seguente conversazione: “Mamma, ho studiato come un deficiente. Mi sto facendo una serie di esercizi, scegliendoli tra i più difficili, distribuiti tra i vari argomenti. Non mi sono fatto la solita ingozzata dell’ultimo secondo che facevo alle medie, ho approfondito tutta la teoria, anche se la teoria nel compito lei non ce la mette. Solo che ho capito che la matematica E’ teoria: quando hai capito il meccanismo, impara

Aggiornamenti ( e appuntamenti) per i miei lettori

Notizia uno: circa la presentazione a Milano, mi si dice che avverrà (se avverrà…) in un giorno infrasettimanale, dopo le ore 18,30. Spero che per voi sia un orario potabile, ragazzi… Notizia due: una presentazione si farà. A Castelfranco Veneto, domenica 16 ottobre, ore 17.30. Location: libreria Torre di Libri, modera un giornalista, Carlo Toniato. Se qualcuno è nei dintorni, sappia che sarei felice di vederlo: ho mooolto bisogno di sostegno morale. Sono i miei primi passi, in questo campo! Notizia tre: mi ha scritto una mia amica su FB, dicendomi che il mio libro le è arrivato in forma cartacea a Liverpool, inviato da IBS. Ergo, se qualcuno dei miei generatori di click oltreconfine (e oltreoceano) vuole procacciarselo, sappia che… si può fare. Basta ordinarlo a Internet Book Shop. Notizia quattro: se non ricomincio a correre in bici, alle presentazioni non mi riconoscerete. Mi sto evolvendo: da donna in forma, sono passata a fuori forma, quindi a sformata. E sto ineso

Pericolosi catorci o pazzi su un catorcio?

Ricevo e volentieri pubblico: mi si è staccata la sella in strada l’ho buttata via  :-(   che figura Vi lascio immaginare l’autore di questo pezzo letterario. Quando l’ho letto, credevo di morire: gliel’ho anche scritto, ma ho sbagliato il lancio dell’sms, tanto mi stavo contorcendo. Appena tornato a casa, il protagonista dell’incidente mi ha gratificato della radiocronaca in differita. “Mamma, stavo pedalando bello tranquillo, quando improvvisamente mi si stacca la sella! Sono rimasto lì sospeso sui pedali per qualche secondo, col vigile che si ammazzava dalle risate. Poi sono saltato giù e ho lanciato la sella nel cestino, piuttosto incazzato: che razza di bici mi hai comprato, che perde i pezzi per la strada???  I miei amici erano in punto di morte, tutti quelli attorno a noi mi guardavano, sghignazzando come pazzi. E ci credo. Stavo schiantando dal ridere anch’io!!!” La sottoscritta non si descrive nemmeno. Ne va della mia dignità… “Mamma, piantala di fare così, c

Cronache vecchie e nuove

Esperimenti culinari del filosofo: sabato pomeriggio andava in scena il cheesecake. Il nostro, quando cucina per la morosa, non lascia nulla al caso: proprio per questo, ho deciso di fargli da tutor. Conservo intatto il ricordo della sua prima sachertorte: ritenendo la procedura da me consigliata eccessivamente complessa, aveva apportato delle modifiche, atte a velocizzare il tutto. Senza contare che, da bravo matematico, era convinto che, invertendo l’ordine degli addendi, il risultato non cambiasse. L’apprendista stregone realizzò così un impasto di malta, trasformatosi, dopo cottura, in un blocco di calcestruzzo. Per tagliarne una fetta, fu necessario usare il coltello elettrico. Lezione tanto pesante, in ogni senso, da spingerlo a ricorrere alla mia supervisione, ogniqualvolta si cimenta in una nuova opera di alta pasticceria: attività per la quale è molto versato, peraltro. Basta un unico esperimento guidato, e da lì in poi il ragazzo realizza capolavori a ripetizione. C

Transumanza

Ragazzi, stamattina ce ne andiamo a vedere la traNsumanza degli armenti in montagna. Una domenica tra amici, in mezzo alle bestie: non vedo l'ora. Almeno queste saranno più mansuete delle belve che frequento ogni giorno!  Buona domenica a tutti, ci si risente presto: vi devo raccontare degli esperimenti culinari del filosofo. Oltreché delle serate rock del gaglioffo. Ciao!

Felini e gattare fuori controllo

Io non nutro due gatti: allevo due belve. Come se non bastassero le quattro belve a due gambe, a complicarmi l’esistenza.   Se mi attardo a scendere, al mattino, quelli mettono su un concertino che nemmeno i Beatles agli esordi: “Mieee, mieee, MIE’!” Se non mi scapicollo a sfamarli, quegl’infami svegliano l’intero vicinato. Eccitati dall’idea che fra poco se magna, i due si strusciano contro le mie caviglie, conducendomi ogni mattina sull’orlo di un crollo rovinoso. Ho un andamento da indice di Borsa, quando li ho fra i piedi. Naturalmente, Corradino si distingue per astuzia e destrezza: non so come, ma riesce sempre a infilare la zampetta fra la porta e lo stipite, aprendosi l’agognato varco: per fuggire quindi come un indemoniato al piano superiore, dedicandosi poi al suo sport preferito. Il lancio, senza paracadute, sulla tenda del piano di sotto. Non so perché, ma stamattina non riusciva più a scendere a terra: disperato, percorreva la superficie del tendone in lungo e

Ci sono giorni...

Giorni che ti lasciano svuotata. Giorni nei quali si concentrano tante emozioni contrastanti, da farti dire: “Vi prego, basta. C’è un limite persino a quello che posso sopportare io…” Giorni segnati da preoccupazione, tensione e sofferenza, mischiate ad aspettativa, gioia e sollievo. Ieri è stato uno di quei giorni. Un giorno intenso, doloroso, ma anche un giorno che ha visto accendersi una minuscola luce, in fondo al tunnel, restituendomi la speranza che le cose si possano aggiustare, dopotutto. Persino quelle rotte in malo modo.   Un giorno importante, per me. Importante perché mi ha regalato la certezza che, se regali amore, questo non va mai sprecato. Anche quando è svilito, vituperato, insultato e persino sfruttato in modo ignobile: l’amore lascia traccia di sé. E lo ritrovi che ha messo radici nel cuore di qualcuno: qualcuno che non pensavi nemmeno si ricordasse di te. Ieri ho sentito come un affetto sincero sia in grado di tamponare   le ferite più dolorose. Ie

Appello ai miei lettori di Milano e dintorni

Amici, qui il mio editore mi chiede se, riuscendo a organizzarmi una presentazione dei "Marmocchi" in una libreria di Milano (e credo vada cercando una libreria abbastanza "di peso"), sarei in grado di raccogliere almeno una trentina di presenze.  Che dite? Ce la facciamo? Me li mettete assieme una trentina di disperati che vengono a sentire Mpc...? Attendo conferme da voi: ottenendole,  darò il via.  Non vi nascondo che mi farebbe molto piacere: sarebbe l'occasione per incontrare molti di voi vis-à-vis. Un desiderio che coltivo da un pezzo.  Un abbraccione a tutti Mpc

Resettatemi, please!

Gente, sono esaurita. Non mi sopporto più: ci sono aspetti del mio modo di essere che mi mettono in un imbarazzo cosmico. Pensavo a una sostituzione delle aree cerebrali coinvolte, ma mio marito lo garantisce: non esistono procedure simili, nemmeno a livello sperimentale. Peccato. Diversamente, ne sono certa, sarebbe lui il primo a donare il mio corpo alla scienza:  ne combino così tante da averlo condotto alla rassegnazione. Non si arrabbia nemmeno più. Come il giorno in cui ho afferrato le chiavi del camper, senza accorgermi che, sotto di esse, si nascondeva il suo meraviglioso cronografo. Prezioso oggetto, regalo mio, tra parentesi, che ho spedito a schiantarsi sul selciato, appena fuori dalla porta: incisione indelebile sul fianco sinistro della cassa dell’orologio. Silenzioso dispiacere, altrettanto indelebile, inciso sul volto del marito. Un senso di colpa schiacciante, inciso in sempiterno nel cuore mio. E’ un continuum, un danno dopo l’altro, una dimenticanza appres

Fraintendimenti

Scarico la lavastoviglie, con l’ausilio (coatto) di un recalcitrante gaglioffo. Riponendo una spatola, mi accorgo che l’altra è crivellata di macchie di sugo: nonostante le quali è stata ordinatamente archiviata nel cassetto di sua pertinenza. Con disappunto, rimprovero il responsabile: “Quando una cosa viene male, bisogna ripassarla!” Sgomento, l’individuo mi fissa, con gli occhi sbarrati: “Ma perché? Mica ho ancora preso quattro, in matematica!” Notare l' ancora , prego. Mi sa che dovremo lavorare molto sull'autostima, nell'immediato futuro: ammesso e non concesso che sul resto ci lavori lui.  Piuttosto stravolta, gli domando: “E che c’entra, adesso, la matematica? Cos’hai, un’ossessione?!” “Mi dici che se vado male devo ripassare…” mi ribatte, incerto. “Ma cos’hai capito! Ripassare le stoviglie sotto l’acqua! Guarda che schifo di roba avevi messo via…” Il sollievo è palapabile: “Ahhhhh… Meno male! Mi avevi spaventato…” Siamo alla paranoia, ormai. Qua

La via del primino: abissi, svolte e illuminazioni divine

Il primino, armato di ombrellino pieghevole per sfidare le intemeperie, stamattina  mi ha salutata proclamando:"Addio, mamma! Parto per una nuova avventura..."  E così, inizia la seconda settimana di scuola: facciamo un bilancio delle prima.  Il secondo giorno di frequenza, il neo-liceale piomba in cucina con aria trafelata: “Mamma, ho la stessa prof di mate dei miei fratelli!” “Bene. Ricordo che era severa, ma molto brava” dichiaro. “Mhm. Anche lei si ricorda di loro… Mi ha chiesto come stanno!” ribatte lui. “Ti dovrai impegnare, sai. Se non sbaglio, anche Davide è riuscito a prendere cinque, con lei…” lo informo, neutra. L’uomo cambia tinta e sbotta, sconvolto: “VADO A STUDIARE MATEMATICA!!!” Scomparso all’istante: nonostante non siano nemmeno le due, pianta la testa sui libri e non si muove più di lì. Dopo un’ora, me lo vedo ricomparire davanti: “Ho verificato la differenza fra i libri di testo delle medie e questi. Stiamo ripassando le potenze: alle me

Fra simili ci si comprende

"Gatto grigio in avvicinamento..." avviso io, a gran voce. "Qual è?" mi risponde, proveniente dai meandri delle camere da letto, la voce del gaglioffo. "Corradino!" La reazione è subitanea:  "Vieni qui, micio..." Seguono tonfi e zampate, di provenienza più umana che felina.  Scorgo l'animale fuggire a gambe levate verso la terrazza, slittando sul pavimento lucidato di fresco. Il manigoldo segue, a meno di un'incollatura di distanza, perdendo aderenza negli stessi punti dov'è scivolato il gatto.  Decido di lasciare i due a vedersela fra di loro.  Dopo qualche minuto, il bipede scende, stringendo il quadrupede fra le braccia. La bestia ronfa beata, mentre la belva lo fissa con amore infinito: "Bello, il mio amore grande..." "L'hai catturato? Come hai fatto, che sembrava una freccia?" "Perché io sono il re dei gatti. Mi è venuto spontaneamente in braccio! Caro il mio cucciolotto..."

Generazioni a confronto

Quando sparisco per un giorno intero, c’è sempre Jurassico di mezzo. L’uomo mi sequestra, portandomi con sé qui e là: e nella più classica forma di sindrome di Stoccolma, la qui presente Mpc non chiede di meglio che di esser rapita in questo modo. Ieri, dopo una giornata passata a vagabondare per mezza Italia, giacevamo riversi sul divano, sul punto di abbandonarci al sonno; la nostra attenzione è stata risvegliata dal passaggio di un filosofo, intento a prepararsi per un evento: il suo secondo anniversario con la morosa. Quando ne parla, il nostro riservatissimo filosofo non può controllare la luce speciale che gli illumina gli occhi: una luce che mamma e papà sanno riconoscere al volo. Con un’infinita tenerezza nel cuore. Sparito il ragazzo, suo padre mi guarda negli occhi: e rivedo, preciso preciso, lo stesso sguardo di suo figlio. Che poi è lo sguardo del nonno, quando guarda la nonna. Tre generazioni diverse, un solo modo di volersi bene: qui s’invecchia, senza ossida