Aria di primavera

Sono giorni difficili: la primavera, dopo alcune false partenze, sembra intenzionata a esprimere il meglio di se stessa. Il che, manco a dirlo, spinge i miei coinquilini a dare il peggio di sè.
Ieri abbiamo sfiorato l'incidente diplomatico: dopo un'infruttuosa battuta di caccia in tutti gli armadi di casa, ho obbligato il maggiore a una perquisizione anche in quello installato nella loro spelonca.
Come previsto, la pro wind jacket (nuova di palla) che papà reclamava da giorni era abilmente mimetizzata tra le loro tute scalcagnate. Dorothy spesso mischia, ma loro archiviano sistematicamente senza guardare: li odio. Vorrei distruggerli, qualche volta. 
Stamattina, vittima di una crisi di masochismo, sono entrata nella camera del gaglioffo, per fare il punto sullo stato del suo guardaroba. Non l'avessi mai fatto. 
Ecco l'inventario degli orrori rinvenuti sul posto: 
- numero cinque calzini, in rapido aumento, equamente distribuiti sotto il letto, la scrivania, intorcinati alla vestaglia e appiccicati allo schienale della poltrona. Tutti rigorosamente single, comunque: legittimo il sospetto che lo squilibrato li utilizzi uno alla volta.
- una felpa Hello Kitty (di chiara foggia femminile), impegnata ad amoreggiare in un cassetto con un giubbottino Rifle (per maschi machi e pericolosi). Anche questo figlio pratica l'inumazione casuale dei capi di vestiario. E io odio anche lui. 
- una T-shirt con logo di San Francisco, verde smeraldo e con vezzosi decori floreali rosa shocking. Vedi sopra.
- una confezione di dischetti per lo strucco, marchio Crai, scomparsi mesi fa, e inspiegabilmente finiti sotto il letto, nella tana del lupo. I lupi, com'è noto, non si truccano. 
- numero due scarpe da tennis, infiltrate di terra rossa anche in mezzo ai lacci, abbandonate in mezzo alla stanza. A fare da inciampo e da agente inquinante: fisico e chimico. BLEAH!
- un fucile a pompa, occultato dietro alla testiera del letto. Tentazione irresistibile: mi è costato uno sforzo sovrumano non imbracciarlo, per commettere una strage. 
- una palla divinatoria. Inquietante oggetto, con la configurazione di un occhio aperto sul futuro, in grado di pronunciare vaticini, prima che gli schiantassero tutti i cristalli liquidi. Degno di nota il fatto che se la fossero procacciata all'Experimentarium, a Copenhagen: quelli riuscirebbero a trovare fesserie da comprare anche agli Uffizi. 
- svariate carte Magic e segnaposto Warhammer, disseminati sul pavimento circumvicino alla tower del PC. Zona minata: meglio tenersene distante. Difatti, la polvere sta assumendo la configurazione a testuggine, nei dintorni: sta preparando un attacco.  Motivo per il quale, dopo aver raccattato con rapidità gli abiti da mettere in lavatrice, io batto in ritirata.
Temo di non arrivare al prossimo compleanno, se rimango: la silicosi può uccidere. 







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